Marisa ha tre figlie. Due di loro, che lei paragona a sfere di cristallo nel “campo da bocce” della società odierna, sono state sin da bambine oggetto di pareri medici privi di fondamento, fino al giorno in cui è stata l’intuizione di Marisa a dare il nome alla leggera e fragile consistenza del DNA: Sindrome X Fragile. Nel foyer del teatro, dove si esibisce in concerto la figlia maggiore, incontra coloro che, tra l’indifferenza e il cinismo, hanno segnato troppi episodi della loro vita rendendole inaspettatamente vincenti.
«Auggie, nato con una tremenda deformazione facciale, la sindrome di Treacher-Collins, si trova ad affrontare con coraggio il mondo della scuola, dopo anni di protezione da parte della sua famiglia. ». da Wonder
Il libro di Julian racconta la storia di Wonder dal punto di vista del cosiddetto “bullo”. Julian non si capacita di come siano andate le cose durante l’ultimo anno scolastico.
«E io mi preparo. La mattina faccio la cartella: elmetto, e mela per la merenda. Fucile e quaderno a quadretti grandi. Marca da bollo e penna con l’impugnatura facilitata. Vestito buono e cuore cattivo. Mi preparo – ma accettare, quello ancora non riesco». Tempo di imparare